Il racconto della nostra ultima vendemmia parte da un’idea venuta fuori chiacchierando tra amici che… non avevano mai visto come “l’uva si trasforma in vino”!
Noi ci siamo permessi di “rilanciare” e proporre loro di venire ad aiutarci a raccogliere e, perche’ no, a “pestare” l’uva!! E allora, come farsi sfuggire l’occasione di vedere e partecipare di persona alla raccolta nei vigneti che concedono un nettare noto in tutto il mondo?!
Il gruppo si e’ organizzato e il passaparola ha portato una allegra compagnia di amici a “Il Pirosseno” per raccogliere i frutti delle viti di nerello mascalese (siamo orgogliosi del nostro DOC IGT dell’Etna) che crescono nei terrazzi sorretti dai muretti a secco faticosamente eretti tanti anni fa. Ecco cosi’ che allegre famigliole, dopo un primo momento di “ambientamento”, si sono rimboccati le maniche e perfettamente integrati ai piu’ esperti vendemmiatori gia’ all’opera dalle prime luci dell’alba.
E’ cosi’ che, dopo aver allegramente riempito tanti e tanti “panari”, siamo andati a vedere dove andavano a finire le cassette d’uva che venivano caricate e portate via dal trattore. Eccoci cosi’ ritrovati tutti nell’antico palmento dove la pigiadiraspatrice lavora a pieno ritmo per appunto separare e spremere gli acini e mandarli nella vasca di raccolta e fermentazione separandoli dai raspi che venivano “sputati” e accumulati da un’altra parte.
Si dice che “la curiosita’ vien mangiando” e nel nostro caso potremmo dire…”la curiosita’ vien pigiando”! In un batter d’occhio I piu’ piccoli sono pronti con gli sivaletti e si mettono a pigiare tutti insieme mentre “I grandi” li guardano curiosi e in fondo in fondo un po’ ”invidiosi”… E allora perche’ no? lasciamo provare anche loro e…. vogliamo osare? facciamolo a piedi nudi!!
Soddisfatti della mattinata, abbiamo poi concluso con la piu’ classica “mangiata” in cantina accompagniati dagli odori e dai suoni della vendemmia che continuava nell’antico palmento che ci sovrasta.
E’ cosi’ trascorsa una piacevolissima e interessante giornata dove inconsapevolmente si sono ripercorsi gesti ed emozioni “antiche” in perfetta linea con il nostro motto: “sosteniamo l’AgriCultura”!